Prosilas: “Aiutiamo gli ospedali, stampiamo ricambi per i ventilatori polmonari.”

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“Sin dall’inizio della pandemia ci siamo messi a disposizione, pro bono, del servizio sanitario nazionale”.

Vanna Menco, Ceo di Prosilas, leader nella stampa in 3D di Civitanova Marche: “Sin dall’inizio della pandemia ci siamo messi a disposizione, pro bono, del servizio sanitario nazionale”. Richieste di aiuto da Lombardia, Marche, Sicilia e Francia

Basta spingersi appena al di sotto della superficie, la superficie apparentemente immobile del Paese chiuso nel “lockdown” obbligato dalla pandemia, per scoprire che sono tante le aziende che in questo momento, in silenzio e pro-bono, aiutano gli ospedali a tenere la prima linea del contrasto al virus.

La Prosilas di Civitanova Marche è una di queste: dall’inizio dell’emergenza si è messa al servizio del sistema sanitario nazionale, pronta ad esaudire le richieste più varie, rispondendo “just in time” e “on demand”, per dirla all’inglese.

L’azienda marchigiana è leader in Italia nell’ addictive manufacturing e specialista della sinterizzazione laser SLS.

Semplificando per chi non è esperto della materia sforna pezzi completi o parti, stampando in 3D con materiali diversi e varie tecnologie sia prototipi che piccole produzioni di serie per le maggiori realtà dell’automotive e dell’industria illuminotecnica, con grandi aziende del settore industriale, moda, arredamento e design.

 

È il più grande centro di stampa SLS in Italia e uno dei più grandi in Europa.

“Non appena ci siamo resi conto della gravità della situazione, abbiamo fatto un annuncio sull’Ansa – racconta Vanna Menco, figlia del fondatore titolare di Prosilas, Giulio, dal 2008 amministratrice di questa Pmi innovativa – insieme a Francesco Puzello, il consulente che fa da referente centrale per il network di aziende con cui collaboriamo. Ci siamo messi a disposizione per produrre parti di ricambi per i dispositivi che vengono utilizzati nelle terapie intensive, dai ventilatori agli adattatori”.

Più che le Asl sono stati direttamente gli ospedali a chiamarli. “Ci hanno contattato medici degli ospedali della Lombardia – continua Menco –, quelli che stanno in corsia, chiedendoci in maniera informale di produrre alcune parti di ricambio per i ventilatori polmonari, circa un centinaio. Qualcuno ci conosceva, qualcuno ci ha trovato su Internet. Oppure aziende e progettisti con cui già collaboravamo, che ci hanno chiesto una mano per ospedali della loro zona”.

Prosilas e la ricerca  

Non è la prima volta che Prosilas si mette al servizio, con dispositivi di eccellenza, della sanità: a fine 2019 si è guadagnata i titoli dei giornali per aver salvato la vita di un bambino di cinque anni con la trachea collassata. Rispondendo alla ricerca lanciata dall’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, ha stampato uno stent su misura, partendo da un file tridimensionale estrapolato da una Tac e utilizzando un materiale biocompatibile, poi assorbito dai tessuti.

 

 

La stampa 3d al servizio della medicina 

L’ospedale Torrette di Ancona li ha cercati perché aveva bisogno di adattatori per i flussimetri dell’ossigeno, parti di ricambio che non riuscivano più a trovare, dato che le aziende che li producono sono in affanno a gestire il boom della domanda.

Vanna Menco continua ad elencare i territori che hanno chiesto aiuto: “Ci hanno chiamato dalla Sicilia. E anche dall’estero, dalla Francia: nostri clienti francesi hanno ordinato valvole per consegnarle direttamente agli ospedali del loro paese”.

Prosilas ha collaborato anche con Cristian Fracassi, Ceo di Isinnova, l’ingegnere in 3D diventato famoso perché si è inventato il modo di trasformare la maschera da snorkeling di Decathlon in un respiratore.

“Nel mondo della stampa 3D ci conosciamo tutti, è un mondo piccolo, abbiamo lavorato con molti nostri colleghi di tutta Italia.Se posso, vorrei suggerire di non utilizzare troppo i cosiddetti ‘makers’ – mette in guardia Menco -, gli stampatori non professionali, perché significherebbe porre a repentaglio la sicurezza dei dispositivi. Umanamente l’entusiasmo con cui hanno risposto in tanti è stato meraviglioso, ma i materiali e i processi usati non certificati potrebbero creare problemi. Per ora non è stato così, per fortuna, ma bisogna fare attenzione”.

L’azienda di Civitanova Marche è rimasta aperta, anche se a ranghi ridotti – 5 alla volta su 18 dipendenti vanno ancora al lavoro – per finire alcuni ordini ma soprattutto per rendersi utile ai sanitari, altri seguono in smartworking.

“Questa emergenza non si esaurisce in fretta. Sarebbe opportuno costituire un network più formale a livello europeo – ragiona – fra tutti i centri professionali di stampa.Il problema delle parti c’è in tutta Europa: sarebbe di aiuto per gli ospedali avere un referente o un elenco per sapere qual è l’azienda più vicina a cui si può chiedere di stampare, visto che gli spostamenti tra paesi oggi sono pressoché interrotti”.

Di fronte all’emergenza Prosilas lavora pro-bono, nel caso di quantitativi più grandi si riserva di chiedere i costi del materiale, in prospettiva, però, il settore della sanità potrebbe rivelarsi uno dei più promettenti, strategicamente guardando al futuro:

“Perché no? Noi garantiamo forniture tracciate e certificate. Stavamo già da tempo investendo per aumentare le produzioni in ambito sanitario e wellness”.”

 

Fonte: “Prosilas: “Aiutiamo gli ospedali stampando ricambi per i ventilatori polmonari” l’imprenditore, 02 apr. 2020, https://www.limprenditore.com/menco-prosilas-aiutiamo-gli-ospedali-stampando-ricambi-per-i-ventilatori-polmonari